Benvenuti in Atletica Virgiliano Dove l'allenamento cresce con Te! Corri, Salta e... Lancia |
|
Titolo: ARRESTO CARDIACO... Pubblicata in data: 12/03/2018 ..................
Rianimazione cardiopolmonare ed arresto cardiaco Ultimo Aggiornamento: 1590 giorni Link sponsorizzati Ogni anno più di 300.000 persone perdono la vita in seguito a un arresto cardiaco. Dopo l’arresto cardiaco le probabilità di sopravvivenza del paziente sono minime, a meno che i testimoni del malore sappiano eseguire correttamente le procedure di primo soccorso in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Arresto cardiaco Durante l’arresto cardiaco il cuore smette improvvisamente di pompare il sangue: in molti casi il cuore passa repentinamente da un battito normale a un battito molto irregolare, detto fibrillazione ventricolare. Quando il cuore inizia a sobbalzare il sangue non si muove più all’interno dell’organismo e il paziente muore. Quali sono i sintomi dell’arresto cardiaco?
Se qualcuno vicino a voi sviene all’improvviso senza alcun motivo apparente, non reagisce e non respira normalmente, si tratta probabilmente di un arresto cardiaco. Che cosa fare? Per prima cosa, chiamate l’ambulanza, che risponde al numero d’emergenza 118. Quando chiamate, l’addetto probabilmente vi chiederà se sapete praticare la rianimazione cardiopolmonare (RCP) con massaggio cardiaco continuo o il massaggio cardiaco semplice; se non sapete come fare, verrete istruiti al telefono. I testimoni del malore dovrebbero iniziare immediatamente il massaggio cardiaco e continuare fino all’arrivo dell’ambulanza. La rianimazione cardiopolmonare (RCP) è un insieme di tecniche di primo soccorso fondamentali in molte situazioni di emergenza, come l’infarto o l’annegamento, cioè quando la respirazione o il battito cardiaco si interrompono. Nel 2010 la American Heart Association ha aggiornato le proprie linee guida e ora consiglia a tutti, sia al personale medico sia ai semplici testimoni del malore, di iniziare la rianimazione cardiopolmonare con il massaggio cardiaco. È molto meglio cercare di intervenire, anziché non fare nulla per paura che le proprie conoscenze o capacità siano insufficienti. Ricordate che tra non fare nulla e tentare di intervenire c’è una differenza abissale: potete salvare la vita di qualcuno! Il massaggio cardiaco non è pericoloso, anche se il cuore del paziente sta battendo. Ricordate che, con il vostro intervento, la situazione non può che migliorare: certo, potreste rompere una costola, ma l’alternativa è la morte quasi certa del paziente! La storia medica del paziente non vi riguarda: non preoccupatevi di eventuali pacemaker o bypass. Attualmente solo un paziente su quattro, in caso di arresto cardiaco, viene sottoposto alla rianimazione cardiopolmonare. Le ricerche hanno dimostrato che i testimoni del malore sono più propensi ad iniziare le procedure di rianimazione se non è necessaria la respirazione bocca a bocca; inoltre, la rianimazione cardiopolmonare con massaggio cardiaco continuo, è più semplice da imparare e da tenere a mente. È importante ricordare che, anche quando il massaggio cardiaco è eseguito in modo continuo e corretto, la circolazione che si genera è talmente debole che qualsiasi pausa, anche soltanto per permettere al soccorritore di riposarsi per un attimo, fa diminuire le probabilità di sopravvivenza del paziente. Quando devo smettere? La risposta è molto semplice: quando il paziente o i soccorritori vi dicono di smettere, oppure quando siete troppo stanchi per continuare. Vi ricordiamo però di non interrompere il massaggio cardiaco se il paziente inizia ad ansimare, apre gli occhi o si muove, perché si tratta di segnali che vi indicano che state lavorando come si deve, e non di segnali di ripresa del paziente. Perché la respirazione artificiale non è consigliabile in caso di arresto cardiaco? In passato i manuali di primo soccorso consigliavano di eseguire la rianimazione cardiopolmonare alternando il massaggio cardiaco con la respirazione bocca a bocca. Le ricerche, però, hanno dimostrato che la rianimazione cardiopolmonare tradizionale non è il modo migliore per affrontare l’arresto cardiaco. Diversamente da quanto accade durante l’arresto respiratorio, in cui la vittima non riesce a respirare e quindi il cuore alla fine si ferma perché non riceve abbastanza ossigeno, durante l’arresto cardiaco il paziente sviene anche se pochi secondi prima respirava normalmente: quindi non c’è alcun motivo per ritardare il massaggio cardiaco tentando di fare la respirazione bocca a bocca, perché il sangue e i polmoni del paziente sono comunque pieni di ossigeno. Le ricerche hanno scoperto che il sangue dei pazienti deceduti in seguito a un arresto cardiaco contiene una quantità di ossigeno sufficiente a farli sopravvivere per alcuni minuti. L’aspetto più importante da ricordare, però, è che la respirazione bocca a bocca fa perdere tempo e distoglie dal massaggio cardiaco continuo, che invece è prioritario. Le ricerche hanno dimostrato che le persone inesperte interrompono le serie di compressioni toraciche per una media di 16 secondi per fare i due respiri che dovrebbero essere “veloci”. Anche se ci sono due o più persone che assistono al malore, è più utile alternarsi al massaggio cardiaco che dedicarsi uno al massaggio cardiaco e uno alla respirazione artificiale, perché eseguire il massaggio cardiaco con compressioni veloci e profonde senza fermarsi è davvero faticoso. La rianimazione cardiopolmonare con massaggio cardiaco continuo è il metodo di elezione per i malori improvvisi, tuttavia la rianimazione tradizionale con respirazione bocca a bocca rimane la tecnica giusta per i pazienti con arresto respiratorio: durante l’arresto respiratorio (causato, nella maggior parte dei casi, da un’overdose di stupefacenti, da un’intossicazione alcolica, dall’avvelenamento da monossido di carbonio, da attacchi gravi di asma, dall’annegamento o dal soffocamento) il problema principale non è il cuore ma la mancanza di ossigeno (soffocamento) che alla fine può provocare l’arresto cardiaco. Ricordate che tutte queste circostanze non provocano un malore improvviso e inaspettato. Solo un arresto cardiaco su 20 è dovuto a un arresto respiratorio. In caso di arresto respiratorio, è consigliabile eseguire il massaggio cardiaco accompagnato dalla respirazione artificiale. In conclusione Nel seguito riassumiamo i consigli dell’American Heart Association:
I consigli precedenti valgono se dovete praticare la rianimazione polmonare su un adulto o su un bambino anche piccolo, ma non su un neonato. La rianimazione cardiopolmonare può aiutare il sangue ossigenato a scorrere verso il cervello e gli organi vitali, prima che una terapia più radicale sia in grado di ripristinare il normale ritmo cardiaco. Se il battito cardiaco si arresta la mancanza di sangue ossigenato può causare danni cerebrali irreversibili, nel giro di pochi minuti ed il paziente potrebbe morire dopo soli 8-10 minuti. Per imparare le procedure di rianimazione cardiopolmonare seguite un corso certificato di primo soccorso che vi insegnerà a praticare la rianimazione cardiopolmonare e a usare il defibrillatore automatico esterno (DAE): il massaggio cardiaco è infatti molto importante ma, da solo, non è in grado di riportare il battito cardiaco alla normalità. In caso di fibrillazione cardiaca il cuore ricomincerà a battere normalmente solo grazie a una scarica elettrica proveniente da un defibrillatore. Finché non avete a disposizione un defibrillatore, tuttavia, il massaggio cardiaco è l’unico modo per far scorrere il sangue verso il cervello, il cuore e gli altri organi vitali del paziente. Senza massaggio cardiaco il cuore in fibrillazione consuma le proprie riserve di energia e probabilmente non sarà più in grado di reagire alla scossa del defibrillatore quando arriveranno i soccorsi. Il paziente, quindi, morirà. Prima di iniziare Prima di praticare la rianimazione cardiopolmonare seguite le istruzioni seguenti:
Ricordate la sigla C.A.B. Nel 2010 l’American Heart Association ha cambiato la sigla tradizionale del primo soccorso (ABC), trasformandola in CAB. Questa sigla è ricavata dalle iniziali dei termini inglesi:
L’acronimo serve per ricordare l’ordine delle procedure di rianimazione cardiopolmonare. L’American Hearth Association ha modificato la sigla per sottolineare l’importanza del del massaggio cardiaco, che aiuta il sangue a raggiungere il cuore e il cervello. Circolazione Ripristinare la circolazione con il massaggio cardiaco
Vie aeree
Respirazione artificiale La respirazione artificiale può essere bocca a bocca, oppure con bocca a naso se la bocca ha subito traumi gravi o non si può aprire.
Rianimazione cardiopolmonare dei bambini La rianimazione dei bambini di età compresa tra 1 anno e 8 anni è molto simile a quella degli adulti, tenendo in considerazione queste differenze:
Continuate finché il bambino non dà segni di movimento o finché non arrivano i soccorsi. Rianimazione cardiopolmonare dei neonati Nella maggior parte dei casi l’arresto cardiaco dei neonati si verifica perché manca l’ossigeno, ad esempio in seguito all’annegamento o al soffocamento. Se sapete con certezza che il bambino ha le vie aeree ostruite, seguite la procedura di primo soccorso per il soffocamento. Se invece non sapete da che cosa è stato provocato il malore, eseguite la rianimazione cardiopolmonare. All’inizio esaminate attentamente la situazione: date alcuni colpetti al bambino, senza scrollarlo, e guardate se reagisce, ad esempio muovendosi. Se il bambino non reagisce seguite la procedura CAB descritta in precedenza e chiamate l’ambulanza seguendo le indicazioni seguenti:
Ripristinare la circolazione
Liberare le vie aeree
Respirazione artificiale
_
|